domenica 1 giugno 2014

no stress

"Ah be', stai per atterrare a Skiathos, l'isola senza stress, FREE STRESS island."

Questa e' la prima cosa che mi e' stata detta all'aeroporto di Atene, quando mi stavo per imbarcare per Skiathos, appunto.

Ma una volta sulla navetta ci hanno comunicato che il vettore si era rotto, ci hanno fatti scendere, mi hanno ridato la carta di imbarco strappata a meta' e via.

La prima cosa che mi e' stata detta quando sono sbarcata e' "dont't worry, everything will be ok." Volgarmente, non ti preoccupare.

E mi e' subito venuto in mente che un paio di anni fa mi e' stata detta la stessa cosa, e da li' a qualche ora il mio volo fece un atterraggio di emergenza, e mi dovetti preoccupare di fare capire a duecento persone come andassero compilati i form di sbarco traducendo tutto in inglese, nonostante fossero scritti in tutte le lingue, tranne in inglese ovviamente, rubando le schede a tutti gli altri ignari turisti, e sgolandomi come una pazza sudata marcia e per evitare che scrivessero fregnacce e conseguentemente finissero in prigione. Il glamour delle trasferte.
Quindi, per me che sono AI stress included, il " non ti preoccupare" e' morto.

Ma forse il mio arrivo qui e' un segno. Voluto da qualcuno che mi vuole fare capire che c'e' dell'altro, oltre le preoccupazioni (io parlo di quelle lavorative, e quasi sempre risolvibili, premetto, ma che sono causa del mio ciuffo di capelli bianchi alla Mirko dei Beehive. Ma il suo era frontale e fashion, il mio tende verso destra e lo sto nascondendo con pettinature molto anni ottanta).

Bene, cara Skia(n)thos, summer 2014. Io ci sono. Vediamo di collaborare, eh?

Un abbraccio a tutti, da una quasi 32nne.





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