sabato 21 giugno 2014

e le canzoni stonate urlate al cielo lassu' (come quelle degli asini, che stanotte hanno ragliato come non ci fosse un domani, che invece guarda un po' e' arrivato)

Ho sempre considerato le donne greche tra le meno avvenenenti dell'intero panorama europeo, vestite di nero, con la ricrescita nei capelli, tendenti al grasso, e con i baffi a manubrio.

Immaginatevi la mia gioia immensa quando mi dicono che ASSOMIGLIO AD UNA GRECA.

La gente mi parla in greco, mi chiedono le indicazioni, i receptionist mi danno i numeri di telefono degli hotel sparando numeri a caso, al supermercato mi chiedono aiuto nella pesa dei cibi sulla bilancia.

Ed io inspiegabilmente capisco. E rispondo.
Ormai sono la regina del Carrefour, che si staglia all'orizzonte del mio balcone con fare imperioso.

guardo dalla finestra, e vedo il Carrefour

La cassiera mi adora, anziche' lanciarmi i sacchetti di plastica con fare spudorato, mi aiuta persino a dividere i cibi e me li mette nelle buste, credera' che sono una capra perche' non faccio altro che comprare insalate (signori, siamo in estate, la competizione e'alta, ed io ormai c'ho 'na certa).

La mia padrona di casa parla solo greco, per cui non capisco nulla di quello che mi dice, dico sempre si, ma e' carina, mi fa delle specie di raccomandazioni, mi dice di riposare, mi fa i dolci, mi da le uova ed il latte appena munto. Due giorni fa ho sentito qualcuno urlare il mio nome con fare belluino "Elenaaaaaaaa", sono uscita quasi in mutande e lei se ne stava in giardino brandendo un cetriolo di dimensioni bibliche (non sto scherzando), che mi ha dato in mano con fare soddisfatto, appena raccolto dal suo fornitissimo orticello.

Allora io l'abbraccio, perche' ci si aggrappa agli affetti che si hanno vicini, e mi piace sentire il suo odore, lei ride con le sue rughe, i capelli radi e gli orecchini sempre perfetti, e mi fa sentire a casa, e benvoluta.

Anche se poi mi ha tosato il cane Presti che ora e' offesissimo con me, come se fosse colpa mia, che fa un caldo da schiattare. Amico, fra un mese mi ringrazierai.


Presti, il mio cane tosato

P.S. tranquilli, non ho preso nessun cane, e' il cane della padrona di casa, ma mi fa le feste e la sera aspetta sempre il biscotto, al che facciamo la scenetta, io gli dico "dai che Elenaki ti da il biscottino", lui scodinzola tutto felice, glielo spezzo a meta', lui lo prende scodinzolando e se ne va nella cuccia. Sembriamo due scemi.

P.P.S le greche, in particolare quelle gggiovani non hanno affatto i baffi a manubrio, anzi vanno in giro truccate come le popstar prima del concerto, con gli occhialoni neri sulla testa e le unghie pittate come il giorno dopo il concerto con un hangover paura.

Filakia, E.

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